L’arte di Dorignac che narra la forza del femminile

Forza femminile Dorignac

La forza del femminile attraverso l’arte

Non si può cogliere la forza del femminile: il femminile nella sua completezza, il materno e la maternità, l’essere donna, se non si lascia spazio anche allo sguardo maschile sul femminile. Quantomeno si perde un punto di vista esterno, a tutto tondo, che impreziosisce il nostro.

Nel 2019 quando mi sono laureata (a 40 anni, con mia figlia di 3), ho deciso di regalare alla mia famiglia un viaggio a Parigi.

In quell’occasione ho avuto la fortunata coincidenza di vedere una mostra a Montmartre di George Dorignac, pittore che non conoscevo. E’ stato davvero un caso, e mio marito decise di rimanere nei giardini di Montmartre con mia figlia all’altalena, mentre io mi sono dedicata a questo breve e intenso viaggio. Devo dire che vedere quella mostra è stato per me un vero e proprio balsamo per l’anima. Una cura per il mio essere una giovane madre, o meglio, madre alle prime armi.

Diventare madre significa fare i conti con tanti aspetti, non ultimo cambiamenti emotivi, che passano anche da un corpo in trasformazione, che non sai bene dove ti porteranno…

Vivi dei cambiamenti che un po’ inevitabilmente ti travolgono. Il nostro corpo rappresenta l’essenza, è la nostra casa, te ne avevo parlato anche qui.

Nel percorrere le sale della mostra ho incontrato uno sguardo maschile molto attento, sul femminile. Sull’essere corpo, in profondità. Una narrazione corporea della donna che ho trovato particolare, insolita.

Disegni come sculture che colgono l’anima del femminile

Rodin, noto scultore, una volta disse di Georges Dorignac: “scolpisce i suoi disegni”, effettivamente osservandoli si ha un grande senso di tridimensionalità, che non mi è capitato di cogliere spesso.

Le donne rappresentate da Dorignac sono incredibilmente forti, lavoratrici, dotate di una profondità di spirito che trapela dai loro volti.

In questa mostra sono stati riuniti circa 85 disegni a carboncino, acquerelli e altri dipinti dell’artista. Opere indubbiamente forti e toccanti. Una forza però fisica, scultorea, d’animo, non oscura né inquietante.

Riscoperto da poco, questo artista della prima scuola di Parigi, merita di essere riconosciuto alla stregua dei suoi compagni più noti quali Modigliani e Soutine. Nativo di Bordeaux si trasferì a Montmartre nel 1901 e fu influenzato dagli impressionisti e dagli artisti della Butte. 

La sua arte è profondamente singolare, si distinguerà per questo dalle correnti artistiche del momento. Dorignac ci lascia un’eredità di opere forti, ispirate a Millet, che mettono in risalto l’atteggiamento del corpo umano durante i lavoro nei campi.

I critici ricordano i suoi ritratti “neri”: l’artista sfrutta infatti tutte le possibilità offerte dal carboncino, questo strumento chiave del disegnatore per la sua precisione e intensità di linea e il suo basso costo.

La profondità nel nero che riesce a trasmettere con le sue opere è stata per me di una delicata e sorprendente immensità. Ovvero, in questo trovare luce nell’ombra, in questi ritratti intensi, mi è sembrato di cogliere parte di uno sguardo sul femminile del tutto particolare e molto sincero. Credo che Dorignac sia stato capace di trasmettere l’essenza della forza del femminile. La resa scura e intensa del nero lascia comunque il posto a un’impressione di brillantezza e luce quando si osservano i suoi disegni. Infatti non risultano essere oscure, ma anzi, le sue creazioni lasciano un’impressione di morbidezza e di tridimensionalità corporea e scultorea, come sottolineava appunto anche Rodin… La forza espressiva che emerge dal suo lavoro è molto moderna.

La forza creatrice dei disegni di Dorignac

Nel percorso che feci da sola osservando questa mostra, dopo aver osservato questi disegni scultorei e di una intensa profondità, trovai un immenso mandala al termine dalla mostra.

L’enorme arazzo finale del mandala che mi trovai davanti, fu per me simbolo di grande rinascita e compimento, in quella fase della mia vita, che mi vedeva neo madre che aveva anche concluso un percorso di studi lungo e faticoso.

I disegni di Georges Dorignac indubbiamente potenti e toccanti mi hanno lasciato riflettere su una narrazione del corpo, osservata da un uomo sensibile alla complessità del femminile, che non ha colto solo la fragilità, ma che ha anzi, saputo trasmettere la forza, quella forza brutale e incredibilmente energica della donna, come creatrice. Non necessariamente mamma, ma indubbiamente portatrice di creatività e quindi di vita.

Nella community di Semi di Meraviglia puoi trovare un intervento di narrazione corporea di Federica Palazzi che ci guida in un “viaggio”. 

Quindi… Che aspetti?

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