Il perfezionismo e critico interiore sono voci interne che possono avere un effetto negativo (ma anche positivo) sul rapporto che abbiamo con noi stesse, con gli altri e con la nostra creatività.
Sono legati al giudizio, al nostro modo di stare e vivere nel mondo che ci circonda, possono impattare sulla nostra autostima e il senso di autoefficacia, oltre che sulla nostra capacità di prendere decisioni.
Hanno anche un doppio legame con il fallimento e su come noi lo fronteggiamo.
Indubbiamente non si possono assolvere a una sola categorizzazione netta e l’eccessiva semplificazione sfocia nel rischio di credere di avere risposte facili e veloci, che però non solo non risolvono i nostri problemi nel profondo, ma ci portano anche verso convinzioni errate e sofferenza aggiuntiva.
Conoscere il proprio critico interiore e imparare a gestirlo in modo efficace, può aiutarci a migliorare la consapevolezza dei nostri vissuti e a sentirci più centrate ed assertive. Ma c’è sempre un ma: i percorsi di vita e psicologici non sono passeggiate e spesso le scorciatoie hanno un prezzo.
Con questo articolo cercherò di fare un po’ di luce, su come puoi iniziare a dialogare con il tuo critico interiore, quella parte di te che magari trovi fastidiosa e che vorresti distruggere o cancellare, zittire il più possibile, ma che in verità può diventare un prezioso alleato, se imparerai ad accettarla e a capire come e perché si manifesta.
Infatti sia il perfezionismo che il critico interiore, per quanto tu possa fare fatica ad ammetterlo, sono parti di te con cui è necessario imparare a dialogare, per poterlo fare però prima di tutto ti consiglio di soffermarti a riflettere.

Perfezionismo e critico interiore: somiglianze e differenze
Il perfezionismo e il critico interiore sono spesso associati, perché entrambi rappresentano una voce interna che ci spinge a conformarci alle aspettative degli altri, ma anche alle nostre, a ciò che per esempio pretendiamo dagli altri, oltre che da noi stessi. Per esempio pretendere che il nostro partner cambi, o che i nostri figli siano ubbidienti/eccellenti, ecc…
Siamo così portati a rinunciare alle nostre aspirazioni personali, ad ascoltarci profondamente, a capirci e capire le imperfezioni nostre e di chi ci è vicino.
Il perfezionismo è un atteggiamento mentale che ci fa credere che sia necessario essere sempre perfetti, impeccabili. Ci porta ad avere standard elevati per fare sempre il meglio sostanzialmente per evitare errori, essere amati ed amabili, essere visti e riconosciuti. Per non essere giudicati, per competere, ma anche per sopperire alle nostre insicurezze e paure di fallire.
Il critico interiore, invece, è una voce interna che ci giudica e ci critica, in modo più o meno assiduo, sia per i nostri errori e pensieri, che per le nostre azioni. Forse il perfezionismo ci può apparire più esterno che interno, per quanto entrambi siano parti di noi che si legano al nostro modo di essere, alla nostra esperienza (dall’infanzia, all’adolescenza all’essere adulti, oggi) e all’ambiente in cui viviamo.
Quello in cui differiscono, se vogliamo puntualizzare è che il perfezionismo si concentra principalmente sulla necessità di essere perfetti, mentre il critico interiore si concentra principalmente sulla necessità di evitare errori e di essere giudicati positivamente dagli altri. Per quando anche questa differenza a volte sembri molto sottile… In entrambi i casi, queste aspettative e richieste che dirigiamo verso di noi o gli altri, sono spesso irrealistiche, irraggiungibili.
Per prendersi cura del proprio critico interiore e del perfezionismo è utile sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri e comportamenti, imparare a distinguere tra pensieri realistici e irrealistici e imparare a accettare gli errori come parte naturale del processo di apprendimento e crescita. In altre parole essere compassionevoli, sapersi ascoltare ed accettare, anche se non lo abbiamo appreso nella nostra famiglia di origine o negli ambienti che abbiamo frequentato. Riconoscere la propria umanità, imperfezione, debolezza e possibilità di fallire per apprendere.

Come prenderti cura di questa parte di te?
Quindi? Consapevole dell’importanza di questa parte di te, come puoi prendertene cura? Come puoi imparare a dialogarci e venirci a patti?
Per andare avanti è spesso necessario andare un po’ indietro. Soffermarsi sulla propria storia, comprenderla. Affrontare poi, da adulti, il presente, senza impantanarsi nella rabbia e nella tristezza di ciò che è stato.
Un percorso psicologico o di psicoterapia è senz’altro indispensabile per ricontattare ricordi specie se traumatici, nebulosi e in caso di malessere pervasivo. Utile anche se vuoi fare pace con te stessa e riflettere su questi aspetti di te.
Ti lascio comunque alcuni spunti di riflessione:
Il primo passo per dialogare con il tuo critico interiore è riconoscere, accettare questa parte di te. Capire che non la puoi cancellare e zittire dal giorno alla notte.
Anzi, prova a cambiare prospettiva: in cosa può esserti utile? In cosa senti che può diventare tua alleata?
Inizia riconoscendo quando è più presente nella tua vita, in quali situazioni si manifesta maggiormente.
Quando la ascolti e quando invece riesci a lasciarla andare?
Sii equilibrata nel tuo giudizio: il critico interiore tende a esagerare i difetti e a minimizzare i successi. Rovescia la medaglia e mostragli i tuoi successi, ma comprendi anche la sua angoscia e accoglilo per com’è. Non lottare, accogli questa parte di te per poterla integrare.

Esercizi di journaling per contattare perfezionismo e critico interiore
Fai questo test sul perfezionismo e critico interiore e questi esercizi per il tuo journaling.
- Cerca di riconoscere e nominare il tuo critico interiore: quando e in che modo si presenta? Cosa ti dice?
- Rispondi in modo assertivo: invece di subire le sue critiche scrivi sul tuo diario un botta e risposta, lascia uscire anche la rabbia se senti che arriva.
- Porta in luce i tuoi successi e mostrali al tuo critico interiore. Scrivi una lista delle cose che hai fatto, leggile con attenzione a voce alta. Respira e chiudi gli occhi, ripetile una alla volta dentro di te.
Riconosci i tuoi successi, anche se non sono monetizzabili e per qualcuno potrebbero apparire come piccoli, riconosci a te stessa di averli raggiunti, coccolali, curali, come se stessero fra le tue braccia, uno per uno. - Pratica la gratitudine e l’autocompassione: concentrati sulle cose per cui puoi essere grata e trattati con gentilezza. Scrivi una lettera d’amore a te stessa.
- Rifletti su questa parte di te: scrivi una lettera al perfezionismo e al critico interiore e chiedi loro di cosa hanno bisogno e come potete diventare alleati. Dove si incontrano le vostre strade?
Per aiutarti a dialogare con il tuo critico interiore, un passo alla volta, ho preparato questo test che penso possa esserti utile.
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