Il puer secondo Jung
Il contributo dello psichiatra Jung sugli archetipi, include anche quello del fanciullo, che ha un ruolo fondamentale nella psiche individuale e collettiva. Con il termine puer, Jung si riferisce al lato infantile racchiuso in ciascuno di noi, nei suoi aspetti di energia vitale ma anche di blocco e rifiuto alla crescita nel mondo adulto. Una figura ambivalente e necessaria per la nostra evoluzione interna ed esterna.
L’archetipo del fanciullo è legato alla nascita e alla rinascita, alla gioia, creatività, giocosità, alla meraviglia ed allo stupore. E’ anche una parte delicata, legata ai nostri bisogni più autentici, vulnerabile, che ha bisogno delle nostre cure ed attenzioni.
Identificarsi con il puer in modo sbilanciato può portare ad apparire simpatici, estroversi, ma allo stesso tempo, incapaci di prendere decisioni, fare scelte consapevoli, assumersi delle responsabilità, sacrificarsi e fare le cose con costanza. Insomma, rimanere sostanzialmente immaturi.
Quindi, è giusto mettere nel dimenticatoio la bambina interiore che alberga dentro di noi?
In realtà no, è necessario riconoscerla, attraversare la sua storia (ripercorrere la nostra infanzia) ma nel contempo “restare bambini pur essendo divenuti adulti” ,come suggerisce Aldo Carotenuto in questo libro.
Anche Carol diceva: “un giorno sarai grande abbastanza da ricominciare a leggere le favole”. Come a suggerire di crescere senza dimenticare chi siamo stati.
L’infanzia che abbiamo vissuto ci porta inevitabilmente a confrontarci con la nostra bambina interiore sia nei ricordi belli che in quelli meno belli. Paradossalmente però un modo per riparare ferite e piccoli o grandi traumi è prenderci cura di questa parte di noi, dimenticarla ci porterà solo a ferite più grandi.
Il bambino interiore /la bambina interiore, secondo Eric Berne
Il bambino interiore in psicologia è stato affrontato anche da da Eric Berne che ha teorizzato un modello di personalità tripartita sugli stati dell’Io, teorizzando che in ciascuno di noi siano presenti un Genitore, un Adulto e un Bambino.
l’Io più antico secondo Berne è rappresentato dal Bambino. l’Io maturo è impersonato dall’Adulto. Infine l’Io Genitore si sviluppa sul modello di quello che abbiamo appreso dai nostri genitori.
Queste tre differenti strutture ci consentono tre modi differenti di fare, pensare e sentire. Con queste parti di noi dialoghiamo sia dentro che fuori di noi, ovvero quando ci rapportiamo con gli altri.
Ovviamente a seconda del tipo di “genitore” che siamo in grado di “mettere in scena” si creano reazioni diverse dell’Io bambino.
Per esempio un genitore interiorizzato affettivo consentirà una libertà espressiva ed emotiva del nostro bambino interiore. Mentre un genitore autoritario e fortemente normativo genera una reazione di paura e repressione.
Charles Whitfield parla di bambino interiore indicando il cammino da percorrere per liberarlo dai condizionamenti negativi dell’infanzia, conquistando una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Per Whitfield il bambino interiore sarebbe quella parte energica, viva e soddisfatta presente in ognuno di noi, che è necessario ricontattare per trovare il nostro vero Io.
Il contributo di Alba Marcoli
Il contributo di Alba Marcoli non può mancare se parliamo di bambina interiore, la sua ricca produzione (la puoi trovare qui) affronta il tema del bambino da varie sfaccettature e lo fa lasciando sempre riflessioni profonde e allo stesso tempo accessibili, narrate attraverso storie di vita vera e fiabe.
Per la Marcoli due sono i bambini nascosti dentro di noi: quello che sta dietro ogni comportamento e sintomo infantile, ma anche quello che ognuno di noi adulti si porta dentro, proiettandolo spesso inconsapevolmente sui bambini (figli, ma non solo) che incontriamo nella nostra vita. Scoprire il complesso mondo interiore della bambina (o bambino) nascosta dentro di noi ci permette di riappropriarci delle nostre emozioni, riconoscerle e ricondurle alla nostra infanzia, ma anche capire come non siano da attribuire ai bambini che ci circondano. Questo ci consente di non inquinare le relazioni con il mondo dei più piccoli, perché diventiamo più consapevoli di ciò che viviamo, sentiamo, proviamo.
Come prenderti cura della tua bambina interiore?
Quindi? Consapevoli dell’importanza questa parte di te, come puoi prendertene cura?
Un percorso psicologico o di psicoterapia è senz’altro indispensabile per ricontattare ricordi specie se traumatici, nebulosi e in caso di malessere pervasivo. Ugualmente utile se vuoi fare pace con te stessa e guardarti nel profondo per evolvere.
Cerca di diventare il genitore che avresti voluto avere.
In questa frase è raccolto un passaggio fondamentale: essere e diventare ciò che ti è mancato. Come fare, come diventarlo? E, soprattutto: come esserlo senza averlo appreso?
Ho una buona notizia per te: i traumi sono anche insegnamenti, è utile riconoscerli, ma anche andare oltre, dopo averli affrontati e averne riflettuto. Siamo comunque esseri in continua evoluzione e, anche se nella tua vita hai dovuto fronteggiare situazioni dolorose, piano piano, misurandoti con i tuoi limiti e quelli che ti circondano, anche se in una piccola misura, puoi cambiare ed avere un impatto sul mondo, puoi evolvere.
Come? Facendo comunque pace con ciò che hai avuto, riconoscendo i limiti dei tuoi genitori, dell’ambiente in cui hai vissuto e delle storie che le figure a te più vicine (genitori, nonni…) a loro volta hanno vissuto sulla loro pelle.
Anche qui se la rabbia è più forte di un’autentica compassione, un percorso psicologico è una buona via di crescita.
Esercizi di journaling per contattare la tua bambina interiore
Ascolta questa meditazione e fai questi esercizi per il tuo journaling.
Ripercorri con i ricordi e le sensazioni:
Cosa amavi da bambina? Cosa ti piaceva fare? Che tipo di bambina eri, prova a descrivere emozioni e ricordi.
Cosa direbbe la tua bambina interiore alla te attuale?
Di cosa ha bisogno la tua bambina interiore?
Cosa vuole da te la tua bambina interiore e come puoi darglielo?
Scrivi una lettera alla tua bambina interiore, includi anche una promessa per lei, su come concretamente te ne prenderai cura e spediscila al tuo indirizzo.
Abbracciala, ricordati di lei. Cerca delle foto e crea un segnalibro, o un altarino in cui mettere la foto e altri piccoli oggetti per te significativi.
Puoi leggere questi libri per approfondire.
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